30 ANNI DI CINECLUB

martedì  20:30

LuganoCinema93 è nato dalle ceneri della Rassegna del cinema di Lugano, manifestazione creata all’inizio degli anni ’70 da un gruppo di amici amanti del cinema spinti dalla voglia di poter vedere e far vedere film diversi da quelli proposti nelle sale cinematografiche. L’ambizione un po’ velleitaria era quella di far nascere a Lugano una sorta di contro festival di Locarno, una manifestazione gratuita capace di coinvolgere giovani e non, senza mondanità, gratuita. Il luogo scelto era il palazzo dei congressi, in quegli anni poco usato per manifestazioni culturali, e il primo obiettivo fu quello di coinvolgere le scuole superiori, e fu subito successo! Le prime due edizioni, “Un po’ di cinema svizzero” e “La parola all’America Latina” riuscirono a riempire il grande auditorio – 1700 posti! – di giorno con proiezioni per le scuole e di sera per il pubblico, e fu subito boicottata dal mondo politico benpensante con l’etichetta di sinistra…  In quegli anni non esisteva ancora la Lega dei ticinesi ma c’era il Giornale del Popolo che non lesinò feroci attacchi!

Poi l’entusiasmo degli organizzatori e l’appoggio del pubblico diminuì, l’attività continuò stancamente al cinema Cittadella finché, grazie all’arrivo di nuove forze si decise nel 1993 di creare un classico cineclub (memori di Fantozzi senza il dibattito finale…)    

Sono passati più di cinquant’anni, tante sono state le entrate e le uscite dal comitato ma il cineclub continua…

Lunga vita a LuganoCinema93!

Mariano, Presidente onorario

28.11.2023 | MADADAYO (Il compleanno)

regia: Akira Kurosawa; interpreti: Tatsuo Matsumura, Kyoko Kagawa, Hisashi Igawa, George Tokoro, Masayuki Yui, Akira Terao, Takeshi Kusaka, Asei Kobayashi, Takao Zushi, Noriko Honma.

v.o. giapponese, st. inglese, colore, 134’ – Giappone 1993

Tokyo, 1943. Il professore di tedesco Hyakken Uchida abbandona l’insegnamento. Amatissimo da tutti gli studenti, a ogni compleanno si ritrova con i suoi ex allievi per far festa tra bevute e grandi chiacchierate: ogni volta, al termine della rimpatriata, alla domanda scaramantica se sia pronto ad andarsene, risponde «Non ancora» [madadayo]. Questa tradizione rimane immutata nel corso del tempo e si accompagna ai piccoli e grandi eventi che scandiscono l’esistenza dell’anziano professore: la distruzione della casa durante i bombardamenti alleati, la scomparsa dell’amatissimo gatto Nora, fino al naturale deperimento delle condizioni di salute.

Anche sceneggiatore (con la collaborazione non accreditata di Ishiro Honda), Kurosawa, al suo ultimo lavoro, adatta i monumentali diari del vero Hyakken Uchida per riflettere sui temi a lui cari del rapporto tra maestro e discepolo e dei rapporti tra le diverse generazioni.
Sullo sfondo c’è il Giappone che esce dal disastro postbellico: le macerie sono ovunque, ma sorprendentemente al regista interessa soprattutto raccontare la contagiosa voglia di vivere che risiede negli spiriti afflitti dalla tragedia.

5.12.2023 | IL GRANDE COCOMERO

regia: Francesca Archibugi; interpreti: Sergio Castellitto, Anna Galiena, Alessia Fugardi, Armando De Razza, Alessandra Panelli, Laura Betti, Victor Cavallo, Lara Pranzoni, Raffaele Vannoli, Francesca Archibugi, Leo Pescarolo.

v.o. italiano, colore, 96’ – Italia, Francia 1993

Valentina, una ragazza dodicenne, chiamata Pippi, a seguito di un attacco di epilessia, è ricoverata nel reparto di neuropsichiatria infantile al policlinico Umberto I di Roma.
Ad accoglierla, il giovane psichiatra infantile Arturo, che si convince che il vero problema della ragazza è di natura psicologica. Arturo crede che, nonostante il carattere scontroso e poco collaborativo della ragazza e le carenze strutturali e organizzative dell’ospedale, con pazienza, attenzione ed umanità possa ridarle fiducia, farle accettare la malattia e condurla alla guarigione.

Ispirato all’esperienza del neuropsichiatra infantile Marco Lombardo Radice, con un titolo preso in prestito dai fumetti (il «grande cocomero» è lo spirito che Linus aspetta invano di vedere ogni notte di Halloween), il film affronta la complessità del mondo infantile e racconta il problematico rapporto con il mondo degli adulti con un occhio appassionato ma non mistificatorio. Dosando sapientemente i momenti di commozione e quelli tragici con scene decisamente divertenti, la Archibugi, anche autrice della sceneggiatura, cammina sul filo delle emozioni con lucida intelligenza e parla agli spettatori con un rispetto che pochi suoi colleghi dimostrano di avere.

12.12.2023 | TROIS COULEURS: BLEU

regia: Krzysztof Kieslowski; interpreti: Juliette Binoche, Benoit Régent, Florence Pernel, Charlotte Véry, Hélène Vincent, Julie Delpy, Alain Ollivier, Hugues Quester, Emmanuelle Riva, Yann Trégouët, Zbigniew Zamachowski, Isabelle Sadoyan, Catherine Therouenne, Florence Vignon.

v.o. francese, st. italiano, colore, 98’ – Svizzera, Francia, UK, Polonia 1993

Dopo aver perso il marito compositore e la figlia in un incidente, Julie si chiude in una solitudine totale, nascondendosi dietro uno pseudonimo e andando a vivere in un anonimo appartamento di Parigi. Ma prima una vicina dalla morale piuttosto equivoca, poi l’assistente del marito che l’ha sempre amata e che la convince a concludere il concerto lasciato incompiuto dal coniuge e infine la scoperta che non solo il marito aveva un’amante, ma che la donna è anche incinta, convincono Julie a tornare alla vita.

Il primo film della trilogia dedicata ai colori della bandiera e alle parole d’ordine della Rivoluzione francese prosegue la riflessione sulla morale «laica» iniziata col Decalogo. Questo film affronta il tema della libertà, inteso nella sua valenza assoluta: la possibilità di essere davvero liberi dallo straziante ricordo del passato si identifica per Julie col rifiuto di ogni coinvolgimento e di ogni amore. Salvo poi accorgersi che questa libertà assoluta si trasforma nella sua negazione e che l’unica vera libertà, come ricordano le parole della Prima lettera ai Corinzi di San Paolo che accompagnano la composizione musicale del marito, è la libertà dell’amore.

19.12.2023 | A PERFECT WORLD

regia: Clint Eastwood; interpreti: Kevin Costner, Clint Eastwood, T.J. Lowther, Laura Dern, Keith Szarabajka, Leo Burmester.

v.o. inglese, st. italiano, colore, 138’ – USA 1993

Evaso dal carcere la notte di Halloween del 1963, Butch Haynes prende in ostaggio un bambino, Phillip. Ini zia una impossibile fuga verso l’Alaska. Intanto è partita la caccia all’uomo, diretta dal ranger Red Garnett con il supporto di una psicologa criminale. Il caso suscita un forte interesse tra la gente e questo comporta grosse pressioni, nonché ingerenze politiche, mancando solo poche settimane alla visita ufficiale del presidente a Dallas.
Nonostante gli sforzi di Garnett, la fuga di Butch finirà in tragedia.

Un film sulla disillusione e sul cinismo degli Stati Uniti: a pochi giorni dall’assassinio a Dallas, Eastwood frantuma con sarcasmo e amarezza la possibilità di credere in qualsiasi valore di giustizia e tolleranza. Costruito con la struttura circolare del flashback, che conduce il road movie nel vicolo cieco del melodramma, la storia di un loser dal cuore tenero (in fondo ha ucciso il violento compagno di evasione solo per difendere Phillip) diventa la tragedia di chi è destinato alla sconfitta, sconsolata analisi morale di un’America dai padri assenti o violenti, a cui non basta una fuga per tentare di cambiare il proprio destino.