CINEBABEL ISOLE

martedì  20:30

Isole paradisiache, isole infernali, isole reali, isole inventate, isole metaforiche, isole mentali, isole sociali… Cosa vuol dire vivere su, in un’isola? L’isolamento è una gabbia, una condanna, oppure una ricerca, una possibilità? I turisti cercano le isole, gli isolani le fuggono, o ci rimangono, rassegnati o felici. Attorno il mare, bello e pauroso, attorno il mondo degli altri, agognato o incomprensibile. Le isole sono tante, spesso formano arcipelaghi, oppure sorgono solitarie, abitate o deserte, anche in acque dolci. Nella società, in fondo, ognuno vive nella propria isola, solo o con altri suoi simili, che poi si rifugiano nella propria, vicina ma a volte irraggiungibile.
Il cinema non ha mai smesso di ambientare storie su un’isola, di crearne altre, di immaginare situazioni di isolamento. Per questo i quattro cineclub ticinesi hanno aderito con entusiasmo al tema proposto quest’anno da Babel e hanno cercato, con non poche difficoltà e anche a costo di dolorose rinunce, di allestire questa rassegna, sicuramente limitata ma, speriamo, sufficientemente in grado di render conto della variegata complessità che il termine “isole” può suggerire. Quattordici film, del passato e del presente, scelti da ogni circolo in totale autonomia ma frutto di una assidua collaborazione, accompagneranno e amplieranno i discorsi che gli ospiti di Babel svilupperanno nelle giornate del Festival a Bellinzona dal 14 al 17 settembre.
Il programma prevede incursioni in isole reali, da Lampedusa (con Respiro di Emanuele Crialese) alle Tremiti (con Isole di Stefano Chiantini), da un’isola dimenticata sul Mar Caspio (Ostrov – L’île perdue di Svetlana Rodina e Laurent Stoop) a quella greca di Castellorizo nel Dodecaneso (Mediterraneo di Gabriele Salvatores) fino ad una delle tante isole croate (Murina di Antoneta Alamat Kusijanovic); ma anche in altre inesistenti o di ardua collocazione geografica (come nei film di Kim Ki-duk, di Martin Scorsese, di George Ovashvili, di Wes Anderson, di Robert Eggers); e ancora in isole metaforiche (Ariaferma di Leonardo Di Costanzo, Cairo Station di Yusuf Chahin, L’enigma di Kaspar Hauser di Werner Herzog).
Ci auguriamo che tutte queste isole, con i loro abitanti, possano essere occasioni di scoperte al di là dei luoghi comuni che purtroppo spesso le definiscono, e che soprattutto si rivelino come spunti per dei film di qualità. Imbarchiamoci quindi attenti e curiosi.

5.9.2023 | PRIMAVERA, ESTATE, AUTUNNO, INVERNO... E ANCORA PRIMAVERA

regia: Kim Ki-duk; interpreti: Oh Young-su, Kim Young-min, Kim Ki-duk, Kim Jong-ho, Ha Yeo-jin…

v.o. coreano; st. italiano; 102’ – Corea del Sud/Germania 2003

In un eremo in mezzo a un laghetto, un monaco buddista alleva un bambino. Una volta cresciuto, quest’ultimo scoprirà l’amore carnale; e ormai adulto, dopo aver commesso un omicidio, tornerà nell’eremo per riconquistare la pace dell’animo.

Kim Ki-duk mette in scena – in cinque capitoli – una suggestiva parabola sulla ciclicità degli eventi umani: mentre si avvicendano le stagioni, l’esistenza ripercorre lo stesso cammino, dalla violenza all’espiazione (…). La concezione della vita che ne emerge è pessimista e si ricollega ai film precedenti del regista, molto più duri: sesso e morte sono presenze ineliminabili, e dall’eterno ritorno nessuno sembra trarre una lezione.

12.9.2023 | RESPIRO

regia: Emanuele Crialese; interpreti: Valeria Golino, Vincenzo Amato, Francesco Casisa, Veronica D’Agostino, Emma Loffredo, Elio Germano…

v.o. italiano; 90’ – Italia/Francia 2002

Il carattere ombroso di Grazia, che vive con Pietro e i tre figli Marinella, Pasquale e Filippo su un’isola del Mediterraneo, imbarazza talmente il marito da indurre quest’ultimo a farla ricoverare in una clinica a Milano. Aiutata da Pasquale, Grazia si nasconderà in una grotta, mentre tutta la comunità la crede morta in mare.

In un mondo senza tempo e senza coordinate geografiche (anche se il film è stato girato a Lampedusa), la presenza disturbante di una donna che non nasconde i suoi sentimenti finisce per far emergere le contraddizioni – ma anche il fascino – di un Sud fuori da ogni folklore, in cui la violenza va di pari passo con la religiosità, e la passione si intreccia con la repressione culturale (…). Prova davvero superlativa della Golino.

19.9.2023 | MEDITERRANEO

regia: Gabriele Salvatores; interpreti: Diego Abatantuono, Claudio Bigagli, Giuseppe Cederna, Claudio Bisio, Gigio Alberti…

v.o. italiano; 95’ – Italia 1991

Nel 1941, una pattuglia dell’esercito italiano viene spedita in un’isola del Dodecaneso: tagliati fuori dal mondo per tre anni, i soldati si dimenticano della guerra e familiarizzano con la gente del posto.

Capitolo conclusivo (dopo Marrakesh Express e Turné) della trilogia generazionale del regista: l’ambientazione negli anni Quaranta è una metafora per parlare ancora una volta dei sogni e delle speranze degli anni Settanta, in versione rigorosamente maschile. Dedicando il film “a tutti quelli che fuggono”, Salvatores vuole tessere un elogio della ribellione (…). Gradevole, ammiccante ed esile come spesso i film di Salvatores. Sceneggiatura di Enzo Monteleone con più di un debito dal romanzo Sagapò di Renzo Biasion. Assai affiatato il gruppo di attori. Oscar per il miglior film straniero. Girato nell’isola greca di Castellorizo.

26.9.2023 | SHUTTER ISLAND

regia: Martin Scorsese; interpreti: Leonardo Di Caprio, Ben Kingsley, Mark Ruffalo, Max von Sydow, Michelle Williams…

v.o.inglese; st. italiano; 138’ – USA 2010

Gli agenti Teddy Daniels e Chuck Aule arrivano nella remota Shutter Island, sede di un tetro manicomio criminale, per indagare sulla scomparsa di una paziente. Il primo, tormentato dai ricordi della moglie morta e dei campi di sterminio nazisti visti quando aveva combattuto in Europa, presto si scontra con gli ambigui medici Cawley e Naehring; e intuisce che in quel luogo si fanno inquietanti esperimenti. Ma quasi nulla è come sembra.

L’adattamento dell’omonimo romanzo di Dennis Lehane era stato pensato per altri registi: Wolfgang Petersen e David Fincher. Scorsese lo eredita e vi porta un’innegabile perizia stilistica (…). L’inesistente Shutter Island è stata creata fondendo digitalmente luoghi diversi. Confezione di lusso (…). Robbie Robertson cura una colta colonna sonora con brani di Adams, Cage, Eno, Feldman, Ligeti, Mahler, Penderecki, Scelsi, Schnittke.

3.10.2023 | THE LIGHTHOUSE

regia: Robert Eggers; interpreti: Robert Pattinson, Willem Dafoe, Valeria Karamän, Logan Hawkes, Kyla Nicolle, Pierre Richard…

v.o. inglese; st. italiano; 109’ – USA/Canada 2019

L’ex taglialegna Ephraim Winslow si reca su un’isola al largo del New England per trascorrere quattro settimane come assistente di Thomas Wake, zoppo e flatulento custode del faro, che però affibbia al giovane i lavori più pesanti, proibendogli di mettere piede nella cabina della lanterna (…). Mentre sull’isola infuria la tempesta, entrambi finiscono per impazzire e accusarsi a vicenda di qualsiasi cosa…

Curatissimo nell’estetica d’epoca, espressionista nella fotografia e nella recitazione, dialogato nella lingua di Coleridge, il film di Robert Eggers si chiude sempre più nel Kammerspiel, attorno ad un faro che è fuso proibito ma anche fallo, oggetto di una lotta di potere tutta maschile, infiammato dall’alcol e ossessionato dal rumore ripetitivo della lugubre sirena per le navi.