CINEMA DAL MONDO

martedì  20:30

29a edizione Cinema dal Mondo

Giunta alla soglia dei 30 anni, la rassegna dei cineclub ticinesi è ancora cresciuta. Questa 29a edizione permetterà di vedere ben 20 film provenienti dall’Asia, dall’America latina, dall’Africa e dall’Europa dell’est, usciti tra il 2021 e il 2022, che solitamente si possono ammirare solo nei festival internazionali. Quasi tutti sono inediti in Ticino, quasi tutti hanno ottenuto importanti premi a Cannes, Venezia, Berlino, Toronto o al Sundance. Anche quest’anno poi si rinnovano le collaborazioni con il Festival Diritti Umani di Lugano (FFDUL), con Los Amigos de la lengua española e, a Bellinzona, con il Festival Castellinaria.
Accanto ad autori affermati (come il giapponese Ryûsuke Hamaguchi, il rumeno Cristian Mungiu, il documentarista cileno Patricio Guzmán…), è incoraggiante la presenza di molti registi giovani, spesso esordienti nel lungometraggio, segno che il cinema, anche e soprattutto al di fuori dei paesi occidentali, è più vivo che mai. E non si tratta certo di un cinema di evasione come quello che invade gli schermi delle sale a vocazione commerciale, bensì di un cinema attento al reale, che non esita a portare lo sguardo sui problemi del paese d’origine e del mondo, spesso mettendo in discussione tradizioni religiose e culturali consolidate e sfidando le censure purtroppo sempre vigili in molte nazioni. Ma anche di un cinema che non si accontenta della denuncia e ricerca cifre stilistiche originali, sguardi non omologati, percorsi personali e alternativi. Insomma, se insistiamo a proporre ogni anno questa rassegna, è perché siamo convinti che i film scelti siano in grado di portare allo spettatore una ventata di freschezza, sia per l’urgenza dei temi trattati sia per la prospettiva estetica adottata.
La maggior parte dei film proviene quest’anno dal vasto territorio asiatico (Turchia, Libano, Iraq, Iran, Indonesia, Cina, Giappone) o dall’Europa dell’est (Romania, Ucraina, Kosovo, Bielorussia, Russia), due arrivano dall’America latina (Bolivia, Cile), uno solo dall’Africa (Marocco) e altri due da paesi che si possono considerare “occidentali” ma che rimangono marginali nel contesto delle produzioni cinematografiche mondiali (Malta, Nuova Zelanda). Poco importa, comunque, la composizione geografica del programma, che muta ogni anno e dipende da contingenze di vario tipo. Importante è che i film invitino ad una riflessione e possano essere apprezzati per le loro qualità artistiche.

Michele Dell’Ambrogio Circolo del cinema Bellinzona

8.11.2022 | RABIYE KURNAZ VS. GEORGE W. BUSH

Turchia

regia: Andreas Dresen

v.o. tedesco, turco, inglese, st. francese e tedesco, 119’ – Germania, Francia 2022
Orso d’argento per l’interpretazione a Melten Kaptan, Berlino 2022.

Dopo gli attentati alle torri gemelle di New York, una madre di famiglia turco-tedesca di Bremen intraprende una lunga battaglia giuridica per avere notizie di suo figlio Murat, 19 anni, scomparso. Dato che si era recato in Pakistan, è stato accusato di terrorismo e deportato a Guantanamo. Rabiye si trasforma quindi in una vera “Madre Coraggio” in un percorso di 5 anni per poter rivedere suo figlio e per il rispetto dei diritti umani fondamentali.

15.11.2022 | COSTA BRAVA, LEBANON

Libano

regia: Mounia Aki

v.o. arabo, st. francese e tedesco, 106’ – Libano, Francia, Spagna, Svezia, Danimarca, Norvegia, Qatar 2021
Premio NETPAC al Festival di Toronto.

Una coppia borghese con due figli ha lasciato Beirut, diventata invivibile per l’inquinamento tossico, e si è stabilita in una casa sulle montagne. Ma anche qui la loro tranquilla esistenza verrà minacciata da una discarica che il governo ha installato sotto la loro casa e che metterà a dura prova il loro equilibrio famigliare. La giovane regista Mounia Aki è riuscita con la sua opera prima a comporre un’allegoria potente di un mondo corrotto.

29.11.2022 | MI PAÍS IMAGINARIO

Cile

regia: Patricio Guzmán

v.o. spagnolo, st. francese e tedesco, 83’  – Cile, Francia 2022

Per raccontare gli eventi dell’autunno 2019 a Santiago, che hanno portato in piazza un milione e mezzo di persone, per chiedere una nuova costituzione che contemplasse il rispetto dei diritti umani, il sostegno dello stato alle classi basse, il grande documentarista Patricio Guzmán ha deciso di leggerli dalla prospettiva delle donne, vere animatrici della protesta e prime vittime di una società maschilista come quella cilena.

6.12.2022 | HIT THE ROAD

Iran

regia: Panah Panahi
v.o. farsi, st. francese e tedesco, 93’ – Iran 2021

Vincitore del London Film Festival 2021.

Una famiglia caotica e tenera (un padre con una gamba rotta, la madre che passa dal riso al pianto, un ragazzino terribile e petulante e un misterioso fratello maggiore silenzioso) è in viaggio in auto attraverso un paesaggio arido. Solo verso la fine capiremo il perché di questo viaggio. Un vibrante road movie, esordio alla regia del figlio del celebre regista Jafar Panahi (tuttora in carcere in Iran), non privo di una critica sottile alla società iraniana.

13.12.2022 | LUZZU

Malta

regia: Alex Camilleri

v.o. maltese, inglese, st. francese e tedesco, 94’ – Malta, USA 2021
Premio speciale della giuria al Sundance 2021.

Il luzzu è una tipica barca maltese colorata, con la quale il pescatore Jesmark cerca di sbarcare il lunario per sostenere la sua famiglia. Ma la barca fa acqua e ha bisogno di riparazioni e, oltre a questo, la pesca è ormai diventata un affare industriale, che lascia ben poco spazio ai singoli. Quando il figlio di Jesmark ha bisogno di costose cure mediche, il pescatore deve cercare di adattarsi a una realtà dominata da pratiche illegali.

20.12.2022 | RETURN TO DUST

Cina

regia: Ruijun Li

v.o. cinese, st. francese, 131’ – Cina 2022

Ma, un anziano contadino cinese, coltiva la terra con il suo asino e il suo carretto. Essendo l’ultimo della famiglia a non avere moglie, gli fanno sposare Guiying, una donna dalla salute fragile, che la comunità considera ritardata. Tra i due nasce inaspettatamente l’amore. Il sesto lungometraggio di Ruijun Li è una storia di una grande tenerezza e di una bellezza stupefacente, da cui traspaiono i contrasti della Cina di ieri e di oggi.