CINEMA DAL MONDO

martedì  20:30

28a edizione Cinema dal Mondo

Ed è di nuovo Cinema dal mondo! La 27a edizione, prevista l’anno scorso ma poi annullata per la seconda ondata covid, è stata ripresa questa primavera e ha fatto registrare un’affluenza al di là di ogni aspettativa: la gente, a digiuno di buon cinema in sala da troppo tempo, si è messa pazientemente in fila con le mascherine per lasciare i propri dati e occupare i posti distanziati. Ora che i cinema possono essere riempiti, con l’unica condizione di esibire un pass valido, ci è sembrato giusto proporre la 28a edizione nella sua collocazione abituale, alla fine dell’anno civile.
Sono ben 18 i film che siamo lieti di presentare a Bellinzona, Locarno, Mendrisio e Lugano, molti dei quali in prima visione ticinese, provenienti dall’Asia, dall’Africa, dall’America latina e dall’Europa dell’Est. Come sempre ogni cineclub ha fatto le proprie scelte in piena autonomia, riempiendo le date a propria disposizione con i film che preferiva.
Come si distribuiscono sul mappamondo i 18 film? 5 nel continente africano (Algeria, Tunisia, Ciad, Costa d’Avorio, Repubblica Centrafricana), 5 nell’Europa dell’Est (Ungheria, Slovacchia, Polonia, Bosnia e, forzando un po’ le cose, Grecia), altri 5 in una vasta zona dell’Asia che possiamo considerare Medio Oriente (Turchia, Georgia, Israele, Siria e dintorni, Afgha- nistan), 3 in America latina (Messico, Paraguay, Patagonia).

Questa volta manca l’Estremo Oriente, il che è da un lato assai sorprendente, dato che le produzioni di certi paesi (Cina, Giappone, Corea del Sud…) sono fra le più interessanti del panorama mondiale. Ma d’altra parte la distribuzione nel nostro paese di film recenti provenienti da queste regioni (la nostra selezione si è limitata agli anni 2019-2021) è inspiegabilmente molto lacunosa. E le nostre ridotte disponibilità finanziarie non ci permettono di far arrivare dall’estero certi film che vorremmo, adeguatamente sottotitolati. Sarà, speriamo, per le prossime edizioni.
Comunque questa marcatura geografica non deve trarre in inganno. Non esistono caratteristiche tematiche o stilistiche in grado di accomunare i film africani o quelli sudamericani. Esistono solo degli autori e delle autrici (7 dei 18 film sono realizzati da donne!) che, pur conoscendo a fondo il loro paese, affrontano tematiche diverse e sviluppano una loro personale concezione del linguaggio cinematografico. La maggior parte dei film che proponiamo ha avuto la sua prima nei festival internazionali più importanti, molti hanno vinto dei premi, ma poi faticano a trovare una distribuzione soddisfacente, sia nel proprio paese sia in Occidente. E la Svizzera italiana, da questo punto di vista, non si può certo dire che sia all’avanguardia. Quindi il nostro invito, come sempre, è quello di non lasciarsi scappare questa ghiotta occasione.

Michele Dell’Ambrogio, Circolo del cinema Bellinzona

23.11.2021 | APPLES

regia: Christos Nikou; con: Aris Servetalis, Sofia Georguvasili, Anna Kalaitzidou, Argyris Bakirtzis, Kostas Laskos…

v.o. greco; st. italiano, 90′ – Grecia, Polonia, Slovenia 2020

Aris, un uomo solitario, è una delle tante vittime di una pandemia che causa un’amnesia tanto improvvisa quanto irreversibile. Accetta di prendere parte ad un trattamento sperimentale che prevede una costruzione a tappe di una nuova personalità. Il suo incontro con Anna, a sua volta partecipante al trattamento, lo spinge a ripensare il proprio futuro.

Nel processo asettico di costruzione della memoria previsto dai terapeuti tutto è programmato, mentre con Anna l’imprevisto rischia di scombinare l’assuefazione ad un’eterodirezione della propria vita. Aris deve riflettere se sia meglio l’oblio del passato, la certezza di un presente guidato da altri o l’incertezza di un futuro in cui assumere rischi anche effettivi in prima persona. (da www.mymovies.it)

30.11.2021 | 143, RUE DU DÉSERT

regia: Hassen Ferhani; con: Malika, Chawki Amari, Samir Elhakim e i camionisti della Nationale 1

v.o. algerino, francese, inglese, st. francese, 100’ – Algeria, Francia, Qatar 2019

Nella sua locanda nel deserto algerino, per una sigaretta o un caffè, una donna accoglie camionisti, vagabondi e sogni… Il suo nome è Malika.

La proprietaria offre un angolo di pace, se non addirittura un’oasi, vista la sabbia che in questo western documentario cancella pure i colori. Huis-clos, punto di osservazione o scena teatrale: evidente fecondità di un dispositivo che a Fehrani (qui sta il suo talento) non basta mai, pronto com’è ad accogliere l’inaspettato a ogni istante. (Antoine Thirion, dal Catalogo del 72. Locarno Film Festival, 2019)

7.12.2021 | PREPARATION TO BE TOGETHER FOR AN UNKNOWN PERIOD OF TIME

regia: Lili Horvát; con: Natasa Stork, Viktor Bodó, Benett Vilmányi, Zsolt Nagy, Péter Tóth…

v.o. ungherese, st. italiano, 95’ – Ungheria 2020

Márta è una brillante neurochirurga ungherese che vive e lavora negli Stati Uniti. Dopo aver incontrato un collega, suo compatriota, in occasione di un convegno medico nel New Jersey, torna nel suo paese, convinta che l’uomo deve essere l’amore della sua vita. Ma questi non si presenta all’appuntamento e, quando Márta lo ritrova, nega di averla mai conosciuta…

La regista trascina lo spettatore in un intrigo appassionante che non ha nulla da invidiare ai migliori thriller psicologici, in un labirinto che il direttore della fotografia Róbert Maly ha saputo illustrare superbamente riprendendo con una camera 35mm il volto impassibile ma nel contempo estremamente espressivo della protagonista e i luoghi di Budapest che questa attraversa sola, nella sua incessante ricerca. (da una scheda della trigon-film)

14.12.2021 | NOTTURNO

regia: Gianfranco Rosi

v.o. varie lingue, st. italiano, 100’ – Italia, Francia 2020

Resoconto per immagini di tre anni di ricerca trascorsi lungo le zone di confine tra Siria, Libano, Iraq e Kurdistan. In nome di un’idea di Medio Oriente privo di linee separatrici ma scavato dalle ferite di guerra e occupazione, varie storie di umanità si intrecciano…

In Notturno, i metodi del regista rimangono gli stessi che gli sono valsi premi prestigiosi a Venezia e a Berlino, sia dal punto di vista stilistico che di racconto del reale, ma il confronto con una storia millenaria e un presente sfaccettato porta la sua indagine a nuovi livelli di ambizione. Quello di Rosi è un cinema ormai globalmente riconoscibile, e sempre diviso nell’anima: da una parte improvvisazione e adattamento a ciò che la realtà gli comanda, dall’altra un controllo formale e cromatico che a volte sembra voler far prevalere l’estetica sull’etica. (da www.babelfestival.com)

21.12.2021 | LA NUIT DES ROIS

regia: Philippe Lacôte; con: Koné Bakary, Steve Tientchen, Rasmané Ouédraogo, Issaka Sawadogo…

v.o. francese, dioula, nouchi; st. tedesco, francese; 93’ – Francia, Costa d’Avorio, Canada, Senegal 2020

Nella famigerata prigione di Abidjian, la Maca, situata al limitare tra la giungla e la città, al confine tra natura selvaggia e civile, comanda il “dangorò”, il boss dei detenuti. Quando un “microbo” (componente di una banda di giovanissimi) arriva nel carcere, il “dangorò” lo designa come il nuovo “roman”. Secondo il rituale del car- cere, il detenuto deve riuscire a intrattenere gli altri prigionieri con i suoi racconti, fino all’alba.

Il film inizia come un prison movie, ma subito si trasforma in un grande omaggio a tutta la tradizione orale dell’intrattenimento africano: griot, teatro, canti rituali, danza e magia. (da www.mymovies.it)

Premio del pubblico al Festival di Toronto e presentato alla Mostra di Venezia, sezione Orizzonti, 2020.