FEEL GOOD MOVIES

martedì  20:30

Dietro l’apparente leggerezza della commedia, i film di questa rassegna celano l’impegno a farci riflettere sulla fragilità umana, sulla forza del sogno e sul potere della risata.
Quattro storie riscatto, di amicizia e di amore. Quattro film che giocano con il cinema, che danno e fanno spettacolo. Quattro titoli che mostrano la straordinaria rivincita degli ultimi, di tutti quelli dati per sconfitti, sugli scenari grigi e complessi della vita. Attraverso l’ironia, il sarcasmo e una sana dose di follia, i protagonisti ci conquisteranno; ispirandoci a credere in noi stessi e facendoci fare quattro risate.

Sarah Simic, LuganoCinema93

26.11.2024 | VIVA LA LIBERTÀ

regia: Roberto Andò; con Toni Servillo, Valerio Mastandrea, Valeria Bruni Tedeschi, Anna Bonaiuto, Michela Cescon, Massimo De Francovich, Andrea Renzi, Eris Nguyen, Judith Davis, Renato Scarpa, Lucia Mascino, Stella Kent.

v.o. italiano; col; 94′ – Italia 2013

L’onorevole Enrico Olivieri (Servillo) è il segretario del principale partito di opposizione. Sempre più logorato dalla falsità della politica e dalla crescente contestazione interna, incapace di arrestare la crisi, sua e del partito, senza dire nulla a nessuno, scappa a Parigi dalla mai dimenticata Danielle (Bruni Tedeschi). La sua scomparsa, con le elezioni alle porte, getta nel panico  il suo efficientissimo segretario Andrea Bottini (Mastandrea) che, in accordo con Anna (Cescon), moglie del fuggitivo, escogita uno stratagemma. Enrico ha un fratello gemello, Giovanni Ernani (sempre Servillo), matto e filosofo, che accetta con piacere di interpretare il ruolo del fratello sul palcoscenico della politica. Riuscirà a ingannare tutti facendo impennare i sondaggi con i suoi modi per niente ortodossi.

 

Una commedia brillante che porta in luce la tragedia della politica ridotta a spettacolo. Andò, che adatta con Angelo Pasquini il proprio romanzo “Il trono vuoto”, gioca con il doppio contemporaneo: da un lato la perdita di identità dell’uomo pubblico, dall’altro l’impossibilità di dire la verità se non si è folli, da un lato la vecchia politica, dall’altro la nuova idealità, da un lato i compromessi dall’altro le speranze.
È possibile porre fine alla finzione, alla “langue de bois” della politica? La politica soffoca la libertà o ne è espressione? Allo spettatore l’arduo compito di rispondere…Viva la libertà di potersi esprimere.

3.12.2024 | BE KIND REWIND

regia: Michel Gondry; con Jack Black, Mos Def [Dante Terrell Smith], Danny Glover, Melonie Diaz, Mia Farrow, Irv Gooch, Chandler Parker, Sigourney Weaver.

v.o. inglese, st. italiano; col; 100′ – USA, Francia, GB 2008

Passaic, New Jersey. Jerry (Black) e Mike (Mos Def) sono amici dall’infanzia. Jerry è il meccanico della zona e vive in un camper. Mike lavora in un negozio che noleggia videocassette di proprietà del signor Fletcher (Glover), un appassionato fan di Fats Waller. Il negozio rischia di chiudere e il signor Fletcher, dovendosi assentare, ne lascia la gestione a Mike. Jerry dopo aver tentato di sabotare la centrale elettrica, entra in negozio ma, carico di energia, finisce con lo smagnetizzare tutte le videocassette.
Per rimediare, i due incidono sui nastri degli squinternati ma irresistibili remake casalinghi dei film più amati: A spasso con Daisy, Ghostbusters, Il re leone, … I film, una volta noleggiati, piacciono e la richiesta si fa sempre più pressante, ma scateneranno la reazione delle major cinematografiche.

 

Un insolito problema con un’ancora più inattesa soluzione sanciscono la vittoria dell’ingegno sulla povertà di mezzi, dell’artigianale e della solidarietà di quartiere sulla logica industriale e individualista del presente. Gondry, anche sceneggiatore, dimostra che il buon cinema non è sempre nelle mani dei grandi produttori, ma in quelle dei creativi.
Un’ode alla creatività, un omaggio al cinema, alle piccole botteghe destinate a chiudere e alla voglia di sognare. Un invito ad affrontare la vita in modo diverso, un po’ folle: siate gentili, riavvolgete.

10.12.2024 | GOOD BYE, LENIN!

regia: Wolfgang Becker; con Daniel Brühl, Katrin Sass, Maria Simon, Chulpán Khamátova, Florian Lukas, Alexander Beyer, Burghart Klaussner, Michael Gwisdek.

v.o. tedesco;  st. italiano; col; 121′ – Germania 2003

Berlino Est, ottobre 1989. Christiane Kerner, un’orgogliosa comunista della DDR (Sass), entra in coma dopo un attacco di cuore. Quando si risveglia, otto mesi più tardi, la storia è fatta: il Muro di Berlino è caduto e il virus del capitalismo ha attecchito ovunque.
I figli Alex (Brühl) e Ariane (Simon) per evitare alla madre lo shock della scoperta della fine del suo sogno socialista, fingono che nulla sia accaduto e le ricreano attorno un mondo di menzogna in cui il socialismo esiste ancora. Ma fino a quando potranno impedire a Christiane di affacciarsi alla finestra? Come le spiegheranno la circolazione di modelli di auto impensabili nella DDR? Soprattutto cosa accadrà quando chiederà di accendere il televisore?

 

Goodbye Lenin, goodbye mondo socialista, o meglio goodbye mondo socialista per come realmente è stato. Perché non tutto quanto appartiene al passato deve essere dissipato. Becker ci invita a discernere sorridendo. Lo fa con gli occhi di Alex che, tra difficoltà, affetto e ostinazione difende romanticamente una cosa preziosa, degna di essere preservata: la tenerezza. La tenerezza di un figlio verso la madre e quella di chi negli ideali socialisti credeva veramente, per quanto collocati più nella propria mente che in un paese. Un film nostalgico non per quello che c’ è stato ma per quello che ci sarebbe potuto essere.

17.12.2024 | FULL MONTY

regia: Peter Cattaneo; con Robert Carlyle, Mark Addy, William Snape, Steve Huison, Tom Wilkinson, Paul Barber, Hugo Speer, Lesley Sharp, Emily Woof, Deirdre Costello, Bruce Jones, Diane Lane.

v.o. inglese; st. italiano; col; 92′ – GB, USA 1997

Il sogno economico dell’industria inglese si è da tempo trasformato in un incubo. A Sheffield, fabbriche e acciaierie hanno chiuso i battenti: il lavoro si è automatizzato e molti operai sono stati licenziati. Tra questi c’è anche Gaz (Carlyle). Separato dalla moglie Mandy (Woof), rischia di perdere la custodia del figlio adolescente (Snape). Gaz deve trovare velocemente un modo per pagare le spese di mantenimento arretrate e, insieme all’amico Dave, escogita un piano. Coinvolgendo altri disoccupati come loro alle prese con la sopravvivenza quotidiana, decidono di mettere in piedi uno spettacolo di strip-tease maschile. Determinati a rendere lo spettacolo ancora più interessante, optano per offrire al pubblico un servizio completo: lo spogliarello dovrà infatti concludersi con un nudo integrale.

 

Sceneggiato da Simon Beaufoy e prodotto da Uberto Pasolini, una commedia proletaria che affronta la disperazione con ironia e disinvoltura. Al suo esordio alla regia, Cattaneo attribuisce ai suoi protagonisti una serie di caratteristiche e di attività (come il ruolo del piano estetico, la vanità, la vulnerabilità, la capacità di ballare e sedurre e in definitiva lo spogliarello stesso) da sempre imputate alle figure femminili. Un full monty sugli uomini che permetterà ai protagonisti e agli spettatori di scoprire aspetti spesso trascurati della propria vita, sia nei rapporti con gli altri sia nella percezione di sé.