UN PO’ DI CINEMA SVIZZERO 2023

martedì  20:30

Anche quest’anno il programma di “Un po’ di cinema svizzero” è particolarmente ricco e, crediamo, in grado di offrire il meglio di quanto si è potuto vedere in gennaio alle Giornate di Soletta. Ben quattordici film (come l’anno scorso), la maggior parte in prima visione ticinese, dieci lungometraggi di finzione e quattro documentari, di cui otto nominati o plurinominati per i Quartz, i premi del cinema svizzero che saranno assegnati nelle varie categorie poco prima dell’ini- zio di questa rassegna. Fra i candidati più seri per il premio della miglior fiction, a nostro parere, figurano La ligne di Ursula Meier (che si potrà gustare in anteprima in tutte e quattro le località ticinesi), Unrueh di Cyril Schäublin (nel programma di Mendrisio e Bellinzona) e Drii Winter di Michael Koch (solo a Bellinzona perché già uscito in sala nelle altre località). Fra i documentari dovrebbe avere ottime chances L’îlot di Tizian Büchi (visibile a Bellinzona e Ascona), mentre per i premi all’interpretazione appaiono in pole position Stéphanie Blanchoud per La ligne, Michèle Brand per Drii Winter, Michael Neuenschwander per A Forgotten Man e Manfred Liechti per Peter K. – Alleine gegen den Staat.
Come si può notare, anche se si tratta di una tendenza in atto già da diversi anni, il cinema svizzero guarda sempre più fuori dai confini nazionali, sia a livello produttivo (la maggior parte dei film sono coproduzioni con altre nazioni) sia per le ambientazioni, che in alcuni casi ci portano in territori anche lontani (Egitto, Canada, Polonia). Da qui la presenza frequente di attrici e attori stranieri (basti citare come esempio più significativo quella di Valeria Bruni Tedeschi in La ligne). Come sempre ci è poi sembrato giusto lasciare un po’ di spazio anche al cinema ticinese: a Lugano con l’anteprima di La tentazione di esistere di Fabio Pellegrinelli; a Bellinzona con Dawn Chorus di Alessio Pizzicannella e La mia danza di Filippo Demarchi.
Da diversi anni, ormai, il pubblico ticinese ha capito che il cinema svizzero è un cinema di qualità che non ha paura di competere con quello internazionale. Siamo quindi fiduciosi che anche questa volta non si lascerà scappare l’occasione di ammirarlo e applaudirlo sugli schermi di Bellinzona, Mendrisio, Lugano e Locarno.

Michele Dell’Ambrogio, Circolo del cinema Bellinzona

11.04.2023 | LA LIGNE

regia: Ursula Meier; con: Stéphanie Blanchoud, Valeria Bruni Tedeschi, Elli Spagnolo, India Hair, Dali Benssalah, Eric Ruf, Benjamin Biolay…

v.o. francese, st. tedesco, colore, 102’ – Svizzera, Belgio, Francia 2022

Dopo aver aggredito violentemente sua madre, Margaret, 35 anni, non ha più il diritto di avvicinarsi a meno di 100 metri dalla casa di famiglia per un periodo di tre mesi. Ma questa distanza non fa che accrescere il suo desiderio di riavvicinarsi ai suoi e ogni giorno la donna tornerà sulla linea blu tracciata dalla sorella minore attorno alla casa.

Ursula Meier, nata nel 1971 a Besançon, ha la doppia nazionalità svizzera e francese. Ha studiato regia cinematografica e televisiva a Louvain-la-Neuve ed è conosciuta internazionalmente soprattutto per i suoi film Home (2008, presentato a Cannes) e Sister (2012, Orso d’Argento a Berlino).

Cinque nomination per il Premio del cinema svizzero 2023: miglior film, miglior sceneggiatura (Stéphanie Blanchoud, Ursula Meier, Antoine Jaccoud), miglior interpretazione femminile (Stéphanie Blanchoud), miglior interpretazione in un secondo ruolo (Elli Spagnolo), miglior musica (Stéphanie Blanchoud).

18.04.2023 | JILL

regia: Steven Michael Hayes; con: Tom Pelphrey, Juliet Rylance, Dree Hemingway, Garrett Forster, Greg Orvis, Alison Skye…

v.o. inglese, st. francese/tedesco, colore, 101 – Svizzera, Germania 2022

Jill vive con i suoi genitori e i suoi fratelli al di fuori del mondo civilizzato, perché suo padre ha voluto proteggere i suoi da un pericolo inesistente. Ma questa pretesa libertà diventa un’ideologia e la vita paradisiaca nella foresta si trasforma in un incubo…

Steven Michael Hayes è nato nel 1973 a Zurigo e si è diplomato alla ZhdK nella sua città. Il suo corto di diploma Meyers (2003) ha ricevuto il Premio Action Light per il miglior regista esordiente al Festival di Locarno. Jill è il suo primo lungometraggio di finzione.

Nominato per il Premio del cinema svizzero 2023: miglior fotografia (Marco Barberi)

25.04.2023 | LA TENTAZIONE DI ESISTERE | Serata Evento al Lux art house di Massagno

regia: Fabio Pellegrinelli; con: Paolo Sassanelli, Euridice Axen, Teco Celio, Christoph Gaugler, Nöldi Forrer, Irene Casagrande, Luca Lazzareschi, Alberto Astorri, Sara Bertelà, Tatiana Winteler, Jasmin Mattei, Massimiliano Zampetti, Christina Andrea Rosamilia, Davide Gagliardi.

v.o. italiano; 97′ – Svizzera 2023

Un docente in pensione scopre che quattro milioni di franchi sono stati versati per errore sul suo conto. Allora prende una decisione inaspettata: ritira il denaro e fugge in sella al suo motorino. Sulle sue tracce, oltre a due gangster svizzero-tedeschi, si mette un improbabile detective ingaggiato dalla banca. Sarà un viaggio rocambolesco…

Fabio Pellegrinelli è nato a Sorengo nel 1978, dopo gli studi al Centro Scolastico per le Industrie Artistiche e al CISA (diploma regista cine-televisivo) inizia a lavorare come assistente di produzione, videomaker e regista televisivo, collaborando con varie società di produzione (Amka Films, Peacock Film, Rec, Swiss e-Motion) e con la RSI Radiotelevisione svizzera. Come autore e regista indipendente debutta nel 2014 con la serie web Notte Noir, seguita nel 2017 da La strategia dell’acqua, entrambe vincitrici di numerosi premi internazionali. Nel 2018 esordisce nella regia di lungometraggi con il film TV L’ombra del figlio.

2.05.2023 | A FORGOTTEN MAN

regia: Laurent Nègre; con: Michael Neuenschwander, Manuela Biedermann, Cléa Eden, Yann Philipona, Peter Wyssbrod, Sabine Timoteo…

v.o. tedesco/francese, st. francese/tedesco, bianco e nero, 88’ – Svizzera, Gran Bretagna 2022

Primavera 1945. Heinrich Zwygart, ambasciatore svizzero in Germania, fugge dalla Berlino bombardata dopo otto anni di servizio nel cuore della capitale del Terzo Reich. È la fine di un mandato infernale, nel corso del quale ha dovuto fare terribili compromessi per difendere la neutralità e la sicurezza del suo paese. Ha attraversato la guerra, ma potrà sopravvivere alla pace?

Laurent Nègre. Nato nel 1973 a Ginevra. Diplomato in cinema all’HEAD. Co-fondatore nel 2004 della casa di produzione Bord Cadre a Ginevra. Ha realizzato tra l’altro i lungometraggi di finzione Fragile (2005), Opération Casablanca (2010), Confusion (2015).

Nominato per il Premio del cinema svizzero 2023: miglior interpretazione maschile (Michael Neuenschwander)